Fitodepurazione: la natura che ripulisce per noi

Da Triple Performance.

Il documento spiega il concetto di fitodepurazione, ovvero l’utilizzo di zone umide artificiali progettate per depurare le acque reflue attraverso processi naturali migliorati dall’ingegneria. Viene chiarito che le zone umide sono habitat biodiversi con piante acquatiche che svolgono funzioni di filtraggio e autodepurazione, emulando i meccanismi delle zone umide naturali. La fitodepurazione, chiamata anche "constructed wetland", consiste in impianti progettati e costruiti per riprodurre questo equilibrio, con sistemi a flusso libero o sommerso (orizzontale o verticale), all’interno dei quali avvengono processi chimici, fisici e biologici di degradazione degli inquinanti. Le piante giocano un ruolo di supporto, mantenendo puliti i filtri e favorendo le condizioni ambientali ottimali, anche se non assimilano direttamente gli inquinanti.

L’articolo evidenzia come questa tecnologia rappresenti una soluzione ecologica ed economicamente vantaggiosa rispetto ai sistemi di depurazione tradizionali, spesso impattanti sul territorio, energivori e con costi di gestione elevati. La possibilità di realizzare impianti di fitodepurazione a livello locale permette di ridurre le reti fognarie e di minimizzare gli effetti negativi sugli ecosistemi, rendendo i processi più sostenibili. Un esempio virtuoso in Italia è l’impianto di Dicomano, ormai diventato anche un habitat per l’avifauna.

Viene anche affrontata la distinzione tra sistemi di fitodepurazione efficaci e sistemi di "finto depurazione", meno testati e potenzialmente mal progettati, con il rischio di problemi a lungo termine. Per le piccole comunità o anche le singole famiglie, questa tecnologia può rappresentare una soluzione praticabile e a costi contenuti, con investimenti variabili tra 200 e 600 euro per abitante, e costi di gestione significativamente inferiori rispetto ad altri impianti.

Infine, il testo sottolinea l’importanza di questa tecnica come parte di un paradigma di gestione sostenibile delle risorse idriche, che mira a chiudere il ciclo dell’acqua, ridurre gli sprechi e promuovere un uso responsabile dell’ambiente. La fitodepurazione si colloca quindi come una strategia ambientale efficace, facilmente realizzabile e economicamente accessibile, contribuendo anche alla tutela della biodiversità e al recupero delle risorse naturali.


Fitodepurazione: la natura che ripulisce per noi (it)
Paesi di destinazione: Italia

Punti chiave

Gli impianti di fitodepurazione rappresentano una soluzione ecologica e economica per il trattamento delle acque reflue
Questi sistemi emulano i processi delle zone umide naturali, offrendo un metodo sostenibile con minor impatto ambientale e costi di gestione inferiori rispetto ai grandi impianti di depurazione tecnologici.
Le piante nelle aree di fitodepurazione mantengono puliti i filtri, ma non contribuiscono direttamente alla depurazione
Le piante assimilano solo piccole quantità di inquinanti, svolgendo principalmente un ruolo di supporto nel mantenimento nel tempo della funzionalità dell’impianto.
Costi di realizzazione e gestione degli impianti di fitodepurazione sono accessibili e fattibili anche a livello domestico
Per singoli nuclei familiari o piccole comunità, i costi oscillano tra 200 e 600 euro per abitante, con costi di gestione significativamente inferiori rispetto ai sistemi tradizionali.
L’approccio alla fitodepurazione contribuisce a un ciclo dell’acqua più sostenibile e alla riduzione dello spreco idrico
Rientra in una strategia di gestione integrata delle risorse idriche, fondamentale per lo sviluppo di città più autosufficienti e minimizza l’impatto ambientale delle acque reflue.
Esistono sistemi di fitodepurazione più affidabili e verificati rispetto a quelli marcati come 'finto depurazione'
Progetti come l’impianto di Dicomano dimostrano che sistemi ben progettati e scientificamente testati sono efficienti e possono anche arricchire ambienti naturali, come habitat per uccelli e biodiversità.
La diffusione di sistemi di fitodepurazione può ridurre l’impatto negativo delle grandi infrastrutture fognarie
Realizzare impianti delocalizzati minimizza le reti di tubature e il loro effetto disturbante sull’ambiente, fornendo soluzioni più sostenibili a livello territoriale.

Fonti