3 infrastrutture verdi
Il documento analizza lo stato e la gestione delle infrastrutture verdi nelle città italiane, con particolare attenzione a verde pubblico, aree naturali protette e specie vegetali e animali di pregio. Il suo scopo è fornire un quadro dettagliato delle caratteristiche e delle criticità di tali risorse, evidenziando l'importanza di strumenti di pianificazione, tutela e valorizzazione per promuovere città più sostenibili e resilienti. L’audience principale comprende policymaker, pianificatori urbani, amministratori pubblici e ricercatori impegnati nello sviluppo di strategie di gestione ambientale e territoriale.
Riepilogo
Qualità dell’ambiente urbano – XIII Rapporto (2017): Infrastrutture Verdi
Il rapporto presenta un'analisi delle infrastrutture verdi e blu nelle città italiane, evidenziando come queste reti di aree naturali e seminaturali possano offrire molteplici benefici ambientali, sociali e culturali, e contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei sulla biodiversità, riscaldamento globale, gestione delle risorse e sviluppo sostenibile. Viene evidenziato che, nonostante le potenzialità, la percentuale di verde pubblico sulla superficie comunale nel 2017 rimane bassa (inferiore al 4% in circa 70% dei comuni), anche se alcune città come Sondrio, Trento, Matera e Monza presentano dotazioni più elevate grazie a vaste superfici boschive o storiche. La presenza di aree naturali protette e siti Natura 2000 contribuisce significativamente alla biodiversità, con alcuni comuni dove queste aree costituiscono oltre il 30% del territorio. Tuttavia, la pianificazione del verde e la tutela normativa sono ancora carenti in molte realtà.
Il Verde Pubblico nelle Città Italiane
Nel 2017, circa il 70% dei comuni analizzati ha una copertura di verde pubblico inferiore al 4%, con solo 12 città che superano il 10%, guidate da Sondrio, Trento e Monza. La dotazione pro capite di verde varia notevolmente, con alcune città come Matera e Trento che offrono oltre 400-900 m² per abitante, mentre altre come Olbia e Giugliano sono sotto i 10 m². Questi dati indicano che anche grandi città come Roma, pur avendo un'alta superficie di verde totale, hanno una disponibilità per abitante piuttosto limitata. La varietà di tipi di verde include il verde storico, attrezzato, boschivo, incolto, i parchi e le aree di arredo urbano, con significativi investimenti nella tutela dei patrimoni storici come gli alberi monumentali.
Gestione del Verde Urbano
Il rapporto evidenzia che quasi tutti i comuni hanno condotto un censimento del verde, spesso georeferenziato e informatizzato, e più di metà ha approvato regolamenti per la gestione del verde pubblico e privato. Solo alcuni hanno un Piano del verde, che rappresenta uno strumento strategico e di pianificazione a medio-lungo termine, ma la diffusione di questo strumento è ancora limitata. La Strategia nazionale del verde urbano (2018) si propone di rafforzare il ruolo di questi strumenti, promuovendo infrastrutture verdi e foreste urbane per migliorare la resilienza delle città e la qualità della vita, attraverso politiche integrate e strumenti di programmazione condivisi tra regioni e città.
La Perdita di Aree Agricole, Naturali e Seminaturali
Tra il 2016 e il 2017, nella maggior parte delle città si sono perse aree di terreno agricole, naturali e seminaturali, con variazioni che in alcune città superano i 30 ettari. L’indicatore mostra che le superfici agricole erbacee sono le più colpite, seguite dalle aree verdi urbane. La perdita complessiva, pari a circa 650 ettari nei 120 comuni, rappresenta una minaccia per la biodiversità, la qualità del paesaggio e la gestione del rischio ambientale come inondazioni. La perdita di habitat e la frammentazione del territorio sono anche causate dall’espansione urbana, con conseguenze negative sulla qualità ambientale e sulla resilienza del sistema territoriale.
Gli Incendi Boschivi nelle Aree Urbane e Periurbane
Gli incendi boschivi rappresentano una grave minaccia per l’ambiente naturale, l’assetto del territorio e la biodiversità, anche nelle aree urbane. Dal 2013 al 2017, sono stati registrati in media 80 incendi all’anno nelle aree boschive di 31 comuni italiani, con alcune località come Cagliari, Reggio Calabria, Genova, Roma e Palermo che evidenziano impatti significativi in termini di superficie percorsa e numero di eventi. La superficie totale percorsa dagli incendi nel quinquennio supera i 3.300 ettari, con il picco nel 2017. La maggior parte degli incendi interessa superfici forestali, con valori più elevati in alcune città come Palermo, Genova e Catania.
Bosco Didattico di Ponte Felcino, Perugia
Il Bosco Didattico di Ponte Felcino rappresenta un esempio virtuoso di area verde urbana dedicata alla didattica e alla tutela della biodiversità. Esteso su circa 8 ettari, ospita oltre 4000 esemplari tra alberi, arbusti, piante acquatiche e specie rare provenienti da tutto il mondo, inclusi habitat acquatici, arborei e frutticoli antichi. Attraverso percorsi, laboratori e attività di educazione ambientale coinvolge migliaia di giovani e cittadini, promuovendo la sostenibilità, la conservazione delle specie e la sensibilità ambientale. Il bosco si configura come un laboratorio a cielo aperto che integra natura, cultura e educazione, contribuendo alla qualità e resilienza delle città.
Impollinazione Entomofila e Biodiversità Urbana
L’impollinazione svolge un ruolo fondamentale nella produzione alimentare, con il 35% della produzione mondiale e circa il 15% di quella italiana attribuite agli insetti, principalmente apoidei (api, bombi, farfalle). Tuttavia, la perdita di habitat, il consumo di suolo e l’uso di pesticidi stanno riducendo le popolazioni di insetti impollinatori, con conseguenze dirette sulla biodiversità e sulla sicurezza alimentare. La promozione di infrastrutture verdi, come siepi e giardini biodiversi, la riduzione dell’uso di pesticidi e programmi di sensibilizzazione sono strumenti essenziali per tutelare questi organismi, garantendo la funzionalità degli ecosistemi urbani e il sostegno alla produzione agricola e naturale.

3 infrastrutture verdi (it)
Numero di pagine: 104
Paesi di destinazione: Italia
Punti chiave
- Infrastrutture verdi continuano a mostrare una scarsa incidenza sul territorio comunale
- Al 2017, circa il 70% dei Comuni ha una percentuale di verde pubblico inferiore al 4%, indicando un insufficiente livello di copertura verde rispetto alle potenzialità ambientali e sociali.
- Le strutture di gestione e pianificazione del verde sono ancora in ritardo in molte città italiane
- Solo 10 dei 120 Comuni analizzati possiedono un Piano strutturale del verde, evidenziando la mancanza di una visione strategica integrata per lo sviluppo sostenibile delle infrastrutture verdi.
- La biodiversità urbana è tutelata attraverso reti ecologiche e aree protette, ma con varianza significativa
- Il sistema Natura 2000 ricopre circa il 19% del territorio nazionale, con molte aree di grande valore naturalistico e habitat prioritari in diversi comuni, anche se la condizione di conservazione di molti habitat è ancora sfavorevole.
- L'aumento di incendi boschivi negli ultimi anni rappresenta una crescente minaccia ambientale in aree urbane e periurbane
- Dati 2013-2017 mostrano un'impennata nel numero e nella superficie percorsa dagli incendi, con alcune città come Palermo e Cagliari particolarmente colpite, richiedendo interventi di prevenzione più efficaci.
- Perdita e trasformazione delle aree agricole e naturali sono elevate e contribuiscono a rischi ambientali e a una riduzione della biodiversità
- Tra il 2016 e il 2017 sono stati persi oltre 650 ettari di aree agricole, naturali e seminaturali, con una forte pressione sul patrimonio verde e un aumento del rischio di eventi emergenziali come alluvioni.
- Il patrimonio arboreo e le specie monumentali sono ancora insufficientemente tutelati
- Solo 60 Comuni su 120 possiedono un elenco di alberi monumentali, con molte specie di pregio botanico e storico, ma la gestione e il monitoraggio restano carenti, specialmente in contesti urbani e di difficile conservazione.
- Le biodiversità di specie tutelate, tra flora, fauna e habitat, sono ancora estremamente complesse e vulnerabili
- Molte specie di interesse comunitario sono ancora in stato di conservazione sfavorevole, con specifiche minacce come pratiche agricole non sostenibili, invasive e cambiamenti climatici, sottolineando l’urgenza di strategie di tutela più efficaci.
Fonti
- 3 infrastrutture verdi - 2018-10-01 - https://www.isprambiente.gov.it/files2018/pubblicazioni/stato-ambiente/ambiente-urbano/3_Infrastruttureverdi.pdf